lunedì 26 ottobre 2020

Pensieri spalle rocce e paturnie

Ieri ho dovuto essere io una spalla. Di solito è lui la spalla, la roccia, quello che "non ci pensare in qualche modo faremo", quello pasticcione che perde le cose e quello che non le sa ritrovare. Maritozzo. Forse a marzo ci ha presi tutti talmente alla sprovvista che non ha avuto il tempo di farsi venire le paturnie. Adesso si. Il tempo c'è stato. Di riflettere. Di pensare "e come sarà di nuovo se di nuovo dovrà essere?". Di pensare a me e al capo chiuse a casa e lui in giro nei posti potenzialmente più pericolosi. Con mille precauzioni prima di tornare a casa perché altrimenti "che cacchio ci siete state a fare chiuse in casa voi se ve lo porto dentro io sto schifo?". E adesso che sembra che ci stiamo ricascando ieri solo un po ha avuto lo sguardo triste e preoccupato di chi sa già come può essere. E per una volta, cosa molto strana sono stata io a dire "un passo alla volta, un giorno dopo l'altro, altrimenti a cosa serve essere insieme?". Raramente capita che le rocce si dimostrino un po meno indistruttibili di quanto siano, poi tornano più rocce di prima.  Ovviamente è tornato immediatamente anche ad essere quello disordinato e seccante, che ve lo dico a fare. È così in fondo, quasi (molto quasi) tutto normale.

Francy

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